Simposio Internazionale di Catechetica. La dimensione educativa della catechesi

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L’evento è gratuito ed è previsto il collegamento online

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Relazioni Simposio:


8 – 9 novembre 2024 in Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 – 00139 Roma (RM) Italia

L’Istituto di Catechetica (ICa), la cui nascita risale all’A.A. 1953/54, festeggia il suo 70° di vita. Nel 2023, tra le tante iniziative ordinarie e straordinarie, la rivista on line “Catechetica ed Educazione” ha pubblicato diversi contributi che nel loro insieme fanno memoria dei settant’anni di vita e di attività dell’ICa, in particolare dell’ultimo ventennio.
Richiamando il Convegno in occasione del 60° (15-16 maggio 2015) imperniato sul tema della catechesi come comunicazione nell’era digitale e del conseguente “cambio di paradigma”, il Simposio dell’8-9 novembre 2024 intende soffermare l’attenzione sulla dimensione educativa della catechesi.

Alcune informazioni importanti:

La scadenza delle prenotazioni al Simposio è prorogata fino alla fine del mese corrente

L’eventuale rimborso dei costi avverrà al termine dell’evento

Per ulteriori informazioni chiamare al: 375.6427896

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Notizie del Simposio

Vademecum 2024-2025


Carissimi Allievi e Allieve,
da alcuni anni, il GGC ha proposto un sussidio per il Vostro percorso di studio e di specializzazione, un Vademecum che possa risultare utile soprattutto per i lavori scritti e le tesi. Grazie anche all’apporto dei Docenti e di alcuni di voi, si è potuto migliorare questo breve e lineare quadro di riferimento generale (con i profili professionali relativi ai curricula di catechetica ed educazione religiosa) insieme a delle indicazioni pratiche per lo studio, la ricerca e la redazione degli elaborati.
Sono sempre validi e imprescindibili l’accompagnamento dei Docenti e la disponibilità durante le lezioni e nell’orario di appunta-mento, come si ritiene da voi acquisita la competenza metodologica della ricerca e del lavoro scientifico. Rimane comunque un punto di riferimento, per alcune scelte e dubbi da chiarire, il testo di José Manuel PRELLEZO – Jesús Manuel GARCÍA, Invito alla ricerca. Metodologia e tecniche del lavoro scientifico, LAS, Roma 42007. La metodicità, la rigorosità, la linearità argomentativa e la coerenza richieste nell’applicazione della metodologia scientifica, oltre a essere una forma di disciplina e di “ascesi”, sono delle virtù essenziali da acquisire e incrementare nel I e II ciclo fino alla completa autonomia degli allievi dai docenti e dai manuali di metodologia del lavoro scientifico.
È vero che nei vari ambiti accademici e universitari vi sono differenti sistemi e modelli di ricerca scientifica e si potrebbero fare altre opzioni, ma la scelta operata dall’ICa è quella di convergere verso uno specifico, ispirato al manuale sopracitato, ufficiale e proposto ai nostri docenti e studenti. Si potrà trovare un riscontro concreto, con qualche variazione, nella rivista “Catechetica ed Educazione” per la quale è applicato il sistema scelto, indicato nelle norme per i Collaboratori e ripreso in questo fascicolo.
Chiedo in anticipo scusa se troverete qualche imprecisione che comunicheremo in qualche modo come “errata corrige”. Rimane sempre la possibilità da parte vostra di dare suggerimenti per il miglioramento del presente sussidio. Ringrazio quanti tra docenti e allievi hanno fatto
4│Vademecum ICa
pervenire osservazioni e correzioni. In questa riedizione del Vademecum rispetto alle precedenti, troverete in più: a p.20, una breve descrizione dei metodi analitici; e a p.37, un modo di citare le risorse dell’IA (Intelligenza Artificiale).
Il Vademecum è un segno del nostro “esservi” accanto, facendoci compagni di viaggio del Vostro percorso di studio, per il consegui-mento di competenze e ai fini di un servizio appassionato e qualificato alla Chiesa e al Mondo.


Buon Anno Accademico 2024-2025!
Roma, 30 ottobre 2024


Prof. Don Giuseppe Ruta
Coordinatore del GGC
e Direttore dell’ICa

1° CORSO DI FORMAZIONE per Équipe, Operatori Pastorali ed Educatori

Siamo lieti di comunicare che è in partenza il “1° CORSO DI FORMAZIONE per Équipe e Operatori Pastorali ed Educatori dei vari servizi che lavorano nell’ambito dell’inclusione e della disabilità”, promosso dall’Istituto di Catechetica (ICa) della Facoltà di Scienze dell’Educazione (FSE) dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), in collaborazione con il Servizio Nazionale per la Pastorale delle Persone con disabilità della Conferenza Episcopale Italiana.

Il Corso si svolgerà dal 13 novembre 2024 al 30 giugno 2025.  Le lezioni saranno online in modalità asincrona, accessibili in LIS e con sottotitolazione.

È previsto un incontro introduttivo online il 13 novembre p.v., dalle ore 17:30 alle ore 19:30, anch’esso accessibile in LIS e con sottotitolazione, per la presentazione dei contenuti del Corso e le istruzioni sulle modalità di utilizzo della piattaforma.

Alleghiamo il programma con le rispettive indicazioni per effettuare l’iscrizione, la quale sarà consentita entro e non oltre il 3 novembre 2024.

A seguire un video promozionale accessibile relativo al Corso:

https://youtube.com/watch?v=P83gIJpK4B4%3Fsi%3Dkprty_Sn7-c540g3

Per maggiori informazioni potete contattare la Segreteria Organizzativa della Facoltà di Scienze dell’Educazione al seguente indirizzo email: formazione.disabili@unisal.it.

ALLEGATI

Catechesi e Catechetica: ieri, oggi e domani

Intervista a 41 catecheti dei 5 continenti

In prossimità del Simposio Internazionale di Catechetica dell’8-9 novembre 2024, a Roma, sul tema “La dimensione educativa della catechesi”, l’Istituto di Catechetica (ICa) della Facoltà di Scienze dell’Educazione, Università Pontificia Salesiana (FSE, UPS) di Roma, ha pensato bene di “preparare il terreno” e di iniziare a “riscaldare il motori”, inviando a catecheti dei cinque continenti un questionario con sette domande, attinenti alla “catechesi”, con una sottolineatura particolare alla dimensione educativa, in sintonia con il tema del Simposio.

In qualche modo, questa iniziativa si affianca alla ricerca La competenza riconsiderata2 che ha coinvolto gli Exallievi dell’ICa (2000-2020). Sia la ricerca, sia l’intervista sono due modalità che consentono di mantenere il contatto con la realtà e verificare la qualità del servizio accademico di insegnamento e di ricerca che l’ICa ha offerto e continua a proporre alle comunità ecclesiali sparse nel mondo, da poco più di settant’anni.
Sono pervenute alla Direzione dell’ICa 40 interviste in tutto (una condivisa da due catecheti operanti in Tanzania). Un’intervista è frutto di condivisione degli Uffici catechistici a livello nazionale (Australia). Hanno risposto all’invito 41 catecheti, di cui 15 F e 26 M, provenienti dall’Africa (3/4 = 7), dall’America (3/4 = 7), dall’Asia (2/5 = 7), dall’Oceania (2/1 = 3) e dall’Europa (3/5 = 8) a cui vanno aggiunti 9 italiani (2/7 = 9).3 Si tratta di un forum aperto a tutti senza preclusione e casualmente rappresentativo, senza alcuna pretesa di rappresentatività statistica e di ricerca empirica. Non di meno le risposte pervenute offrono un ampio panorama e uno spaccato della situazione e delle prospettive della catechesi oggi.

Alcuni studiosi e studiose di catechetica sono conosciuti a livello internazionale, altri ed altre lo sono di meno: tutti comunque hanno espresso, a partire dalla pro-pria esperienza e competenza, risposte degne di considerazione e di riflessione, alcune più sul versante della teorizzazione, altre su quello della prassi. Il livello minimo richiesto per la partecipazione all’intervista è stato quello di essere in possesso almeno di una licenza o laurea in campo catechetico o di avere almeno una consolidata esperienza catechistica.
La differenziazione maschile e femminile, con una prevalenza numerica dei maschi (26) sulle femmine (15), non va colta in modo discriminante ma complementare, necessaria per un confronto autentico che metta insieme intuizioni della “genialità femminile” (non si dimentichi la preponderanza delle catechiste nella comunità ecclesiale: cf. DC 127-128) e l’apporto che si spera aumenti ma (senza predomini) da parte della “genialità maschile”, che appare preponderante nel campo della scienza catechetica, ma nettamente inferiore nel servizio della catechesi ecclesiale (cf. DC 129).

La provenienza “mondiale” permette, seppur nella immediatezza propria di un’intervista, di cogliere elementi comuni a livello globale, ma anche elementi più localizzati e caratterizzanti in spazi geografici differenti, in questo tempo di ricerca e di forte bisogno di riorientamento.
Le sette domande cercano di cogliere tratti specifici spazio-temporali del trinomio catechesi-educazione-catechetica e sono state inviate, in italiano e in-glese, in due ondate, ai catecheti, exallievi dell’ICa e non, perché rispondessero entro le due scadenze indicate: febbraio e maggio del 2024 (solamente una di esse è pervenuta nel mese di giugno). Il materiale raccolto è il risultato di un’adesione libera, aperta a quanti volessero aderire.

Presentiamo le sette domande dell’intervista, inviate ai catecheti in italiano e inglese, con alcune brevi considerazioni di commento che ne esplicitano l’intenzionalità e la concatenazione. Una breve premessa dava questa breve avvertenza:
Tenendo presente il proprio contesto geografico e culturale, chiediamo di rispondere alle seguenti domande con risposte sintetiche massimo 10 righe (totale caratteri 1.000 – mille – spazi inclusi) per ognuna delle seguenti domande:
1) Quale “memoria” ed “eredità” di catechesi rimane ancora viva e valida per la Chiesa di oggi? Quali gli aspetti propositivi, quali i pesi o gli eventuali intralci o impedimenti?
La prima domanda mira ad una retro-visione della catechesi di oggi, cer-cando di cogliere le immancabili risorse, ma anche le controindicazioni ad un suo sviluppo lineare e promettente nel presente e nel futuro.
2) Come appare oggi la situazione della catechesi nel mondo odierno, in particolare nel vostro contesto di appartenenza? Quale attenzione o disattenzione da parte di pastori e delle comunità cristiane?
Il secondo quesito pone l’attenzione sul momento storico attuale e sul con-testo geografico in cui si vive, cercando di fotografare in poche battute la situa-zione della catechesi e la responsabilità da parte delle comunità cristiane e, a vari livelli, dei loro responsabili.
3) Quale profilo per la catechesi del futuro? Quali sono i rischi da evitare assolutamente e quali risorse da valorizzare come priorità per dare “futuro” alla catechesi?
A partire dai precedenti interrogativi, il terzo mira a valorizzare il patri-monio del passato e del presente, ma soprattutto a guardare avanti, ipotizzando una “nuova” o “rinnovata” catechesi all’altezza del suo compito e delle sfide cul-turali di oggi.
4) Credete che vi siano possibilità di nuovi linguaggi per un’efficace inculturazione della fede nell’antico continente europeo e nel vostro continente di appartenenza? Quali sono le principali risorse e le differenze tra il mondo occidentale e gli altri “mondi”?
Il quarto quesito mira ad approfondire il precedente, guardando ai lin-guaggi antichi e nuovi, confrontando i vari e differenti contesti continentali, co-gliendone sia le potenzialità, sia le limitazioni e diseguaglianze.
5) Si è parlato recentemente di “emergenza educativa” e addirittura di “catastrofe educa-tiva”. Come considerate la dimensione educativa della catechesi e quale contributo può essere dato dalla catechesi ecclesiale alla situazione attuale di “crisi”?
La quinta domanda punta sulla tematica propria del Simposio internazio-nale, chiedendo di mettere in evidenza la considerazione educativa della cate-chesi nel proprio contesto, non solo a livello ecclesiale, ma anche a livello socio-culturale e umanitario.
6) Quali sono le principali tendenze per dare oggi qualità all’identità e alla formazione dei catechisti in particolare e degli operatori pastorali in generale?
L’interrogativo intende mettere a fuoco l’interesse per l’identità e la for-mazione dei catechisti, considerando le principali istanze e tendenze per il mi-glioramento di questo “antico” e prezioso “ministero” per la Chiesa e il mondo.
7) C’è futuro per la catechetica nella comunità scientifica ed ecclesiale? È possibile deli-neare in prospettiva l’identità del catecheta nella Chiesa, nella comunità scientifica e nella società di domani? Quali i tratti caratterizzanti?
L’ultima questione tocca l’aspetto di studio e di ricerca a servizio della fe-deltà creativa e innovativa della catechesi in un’epoca in continuo cambiamento. Si focalizza, infine, sulla figura del “catecheta”, sui tratti di competenza che lo devono caratterizzare nel momento attuale.
Le risposte pervenute sono riportate in “Quaderni di Catechetica ed Educazione» No. 2, in lingua italiana, seguendo l’ordine alfabetico per continente e per autore/autrice. Le 40 interviste possono essere lette di seguito, in verticale, rilevando la originalità di ciascuna, ma, secondo l’utilità, possono essere considerate in orizzontale, leggendo le risposte date dagli intervistati a ciascuna delle sette domande.

Come si potrà notare, le risposte sono differenti per lunghezza e sinteticità, come anche si distinguono per genericità o per la puntigliosa indicazione di alcuni aspetti particolari, rispetto ad altri, ma tutte prendono le mosse dall’esperienza e dalla competenza degli intervistati che si cercherà di non lasciar cadere a vuoto ma di prendere in seria considerazione e mettere in rilievo.
Si rinvia alla conclusione, a fine Quaderno, per alcune osservazioni complessive e generali.
Un grazie sentito va a Nicolò Suffi per la revisione dell’intero quaderno nell’edizione in italiano, mentre per la revisione delle risposte in madrelingua e le traduzioni dall’inglese a Benny Joseph, dal portoghese a José Anibal Men-donça, dallo spagnolo a Francisco Énriquez Zulaica e dal francese a Morand Wirth.

Cogliamo soprattutto l’occasione per ringraziare i quarantuno partecipanti all’intervista e quanti hanno collaborato per la realizzazione di questo dossier che speriamo possa risultare utile per la riflessione presente e per il rilancio futuro della catechesi nelle varie parti del mondo.


I membri dell’Istituto di Catechetica
catechetica@unisal.it

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Allegato:

Quaderni di Catechetica ed Educazione N. 2 – Supplemento al C&E 9 (2024) 2

LIBRO IN EVIDENZA-Rubrica periodica di «Catechetica ed Educazione»

Christoph Theobald, Un concilio in incognito? Il sinodo, via di riconciliazione e creatività, EDB, Bologna 2024, pp. 192.

Christoph Theobald, An Incognito Council? The Synod, a Path to Reconciliation and Creativity, EDB, Bologna 2024, pp. 192.

The Author is a well-known theologian of German origin, resident in Paris, professor at the Centre Sèvres, the Jesuit institute of the French capital. It may be useful to know that many of his works, including this one, have been translated into Italian, in particular by EDB (publisher of the Dehonians) of Bologna.

Theobald is recognized for his thinking on ecumenical dialogue and for an innovative vision of the role of the Catholic Church in the contemporary world. He affirms, deepens and disseminates the need for a “synodal” and fraternal Church, in line with the reforms promoted by Pope Francis.

The book we present is easy to read and understand, written in a calm style, well documented on the reality of the Synod in progress without a feeling of hypercriticism of which the synodal work is often criticized and even more ignored.

We note well that the Author does not want to express personal thoughts, but to report and interpret the path of the Synod so far. It includes two stages: the result, from the beginning of the work (2021-2022), is summarized in the first Synod (October 2023); a second stage follows that concludes in the second Synod (October 2024). Theobald obviously cannot speak about this, since his text was written first, but he foresees the tasks in light of the documents gradually published by the Pope and the General Secretariat. Significant conclusions and new proposals for the continuation of the synodal journey are to be expected.

The A.’s vision is already expressed in the title: An incognito council? The synod, a path of reconciliation and creativity. For Theobald, the current synod is not the expiration of a commitment among many synods, usual in the history of the Church. First of all, it has a close connection, indeed by root, with the Second Vatican Council, of which it wants to be an extension, not only aspiring to be understood as a council not declared as such (incognito), but to be so in fact, notably with two of its distinctive traits defined as “path of reconciliation and creativity”, for which the Synod in progress is called by him a path, made of openness and dialogue at a religious and social level, with a profoundly innovative, creative purpose, in view of a new evangelization under the guidance of the Spirit of Jesus (or Holy Spirit) that does not make a new Church, but the same Church renewed as in the origins, “not a different Church, but a different Church”.

Theobald’s book is placed within this framework of ideas. It is 190 pages well structured in six chapters of which we give here, in brief summary, the contents. Essential inspiration comes from the Scriptures as a “missionary travel report” that wants to continue in the Synod and is its soul (chap. 1); the A. the question is asked: “if synodality is a “constitutive dimension of the Church”, how is it constituted?”. The answer is clear and dominant: it is based on Baptism which creates a fraternal equality of the baptized; it takes its orientation and inspiration from Vatican II; for which the Church must always be understood as “people of God” (chap. 2); a clarification on the Synod itself follows: it is an intercontinental and intercultural journey (some experiences in Africa and Europe are reported, seen as “gifts” of the Holy Spirit) (chap. 3); a solid reflection on the soul of the synodal journey could not be missing: “A journey of spiritual and institutional conversion” (chap. 4); in chaps. 5 and 6 the strong points of the first synodal stage are summarized (until October 2024). The task that engages the Church in profoundly reforming itself remains central. Chap. 5 mentions the basic contents and problems: the renewed and indispensable participation of women in the life of the Church; the real involvement of all Christians and not only the clergy; a regained credibility especially with regard to scandals and institutional crises, underlining the importance of a structural and spiritual reform to regain the trust of the faithful; to this end the Church must renew its way of exercising authority, transforming it into an “authority of fraternity”, capable of promoting dialogue and inclusion; the Church should overcome internal and social conflicts through a spirit of brotherhood, thus contributing to cohesion in secular societies. Last but not least, theological science must give its contribution to the elaboration of emerging thoughts and proposals. In chapter 6 Theobald expresses, so to speak, his synodal dream with a statement that he repeats elsewhere: “synodality must be seen within a messianic vision of the world”.

He concludes by asking whether the breadth, novelty and depth of the synod can be outlined as “a council incognito?”. It is a question that, reading the book, sounds like a challenge: who and how can one say no?

 Cesare Bissoli

Istituto di Catechetica, UPS. Roma

“La competenza riconsiderata. Ricerca Exallievi ICa (2000-2020)” il nuovo numero della rivista «CATECHETICA ED EDUCAZIONE»

Uno degli obiettivi del progetto strategico 2022-2027 dell’Università Pontificia Salesiana è quello di curare il contatto con gli ex-studenti (Progetto Strategico, Obiettivo 4). Quest’obiettivo è stato assunto e declinato in modalità differenti nelle cinque Facoltà della nostra istituzione. Nella Facoltà di Scienze dell’Educazione abbiamo implementato diverse iniziative per rinsaldare il contatto con chi ha studiato da noi; queste includono sia momenti di formazione e aggiornamento sia attività di monitoraggio dell’inserimento lavorativo. È importante sottolineare che in tutte queste attività abbiamo sempre cercato di coinvolgere gli ex allievi, ascoltando innanzitutto le loro esigenze e proposte.
Crediamo che questo contatto con i nostri studenti del passato sia di vitale importanza e di arricchimento reciproco. Da una parte la Facoltà può offrire a chi lavora sul campo occasioni di un aggiornamento rispetto alla formazione ricevuta durante gli anni di studio, dall’altra la Facoltà può comprendere come concretamente siano state impiegate le conoscenze e le competenze acquisite ricevendo così suggerimenti utili per la definizione dei propri profili professionali.
In questa linea si colloca anche la ricerca realizzata dall’Istituto di Catechetica (ICa).
Quanto presentato di seguito si pone in continuità con la tradizione dell’Istituto. L’ICa, nei suoi settant’anni di storia (1953-2023) si è ripetutamente impegnato in ricerche sul campo, in modo particolare nell’ambito specifico della Catechesi e dell’Insegnamento della Religione Cattolica. Dopo aver ultimato la Ricerca sui Catechisti in Italia con la pubblicazione del volume Catechisti oggi in Italia. Indagine Mixed Mode a 50 anni dal “Documento Base” (LAS, Roma 2021), l’Istituto ha svolto quest’indagine rivolta alle recenti generazioni di ex allievi (2000- 2020) per verificare la qualità del servizio reso ma anche per orientare la progettazione futura.
Centrale in questo senso è il concetto di “competenza”. Anche per quanto riguarda la catechesi e la catechetica come scienza che se ne occupa, si avverte la necessità di passare dalle conoscenze (Knowledge) e dalle abilità (Skills) in genere considerate non solo distinte, ma anche distanti e separate, all’acquisizione di competenze (Competences)3 che in quanto capacità complessive sono finalizzate all’unità di apprendimento e alla soluzione di problemi e criticità, e sono calibrate sulle situazioni reali da affrontare e centrate sull’unicità della persona. La Veritatis Gaudium sottolinea la necessità di questo cambio di paradigma:

Gli studi ecclesiastici non possono limitarsi a trasferire conoscenze, competenze, esperienze, agli uomini e alle donne del nostro tempo, desiderosi di crescere nella loro consapevolezza cristiana, ma devono acquisire l’urgente compito di elaborare strumenti intellettuali in grado di proporsi come paradigmi d’azione e di pensiero, utili all’annuncio in un mondo contrassegnato dal pluralismo eticoreligioso. Ciò richiede non solo una profonda consapevolezza teologica, ma la capacità di concepire, disegnare e realizzare, sistemi di rappresentazione della religione cristiana capace di entrare in profondità in sistemi culturali diversi. Tutto questo invoca un innalzamento della qualità della ricerca scientifica e un avanzamento progressivo del livello degli studi teologici e delle scienze collegate (VG 5).

In questa linea si pone la ricerca svolta, che aveva l’obiettivo di verificare se e fino a che punto l’offerta formativa curriculare dell’ICa abbia accompagnato gli allievi a conseguire le competenze necessarie, idonee allo svolgimento effettivo dei servizi nelle proprie realtà di origine, di riscontrare eventuali deficit o
carenze, di evidenziare eventuali forme di recupero da parte dei soggetti (supplementi di formazione o di autoformazione) e rilevare eventuali bisogni formativi da soddisfare in futuro e, infine, ipotizzare modalità di formazione ricorrente e permanente che possono essere garantite dallo stesso ICa. Per questo sono stati presi in considerazione i profili e le competenze che hanno contraddistinto le proposte formative che si sono susseguite dal 2000 in avanti e che tengono conto dell’evoluzione della collocazione dell’ICa, dapprima all’interno del Dipartimento di Pastorale giovanile e Catechetica (DPGC, fino al 2016) e poi nella Facoltà di Scienze dell’Educazione (FSE).

Scorrendo l’indice dei contributi presentati in questo numero monografico della rivista on line dell’ICa «Catechetica ed Educazione» sono evidenti due aspetti. Il primo: sono stati coinvolti molti docenti che provengono da discipline differenti sia nel campo delle Scienze dell’Educazione, della Comunicazione che
della Teologia; molti dei docenti hanno una lunga esperienza didattica nel curricolo di catechetica, la loro esperienza è stata messa a servizio della lettura del Report di ricerca. Il secondo aspetto da sottolineare è la circolarità tra dati empirici, prospettive teoriche e aspetti applicativi. Alla rigorosa indagine empirica
fanno seguito le diverse letture dei dati (sociologica, psicologica, biblica, teologica, pedagogica, comunicativa, metodologica e propriamente catechetica). Alla lettura della situazione fatta da prospettive differenti fa seguito un momento prospettico (la sezione Attinenze e sviluppi) e la ricaduta applicativa nella progettazione e verifica del curriculum.
Auspichiamo che l’iniziativa non sia estemporanea ma sproni a progettare forme di monitoraggio continuo degli sbocchi professionali dei nostri ex allievi.

L’augurio è, infine, che i contributi presentati possano essere di utilità per i docenti del curricolo in vista di un miglioramento continuo della didattica e per i lettori esterni al fine di una conoscenza sempre più approfondita di un modello formativo che da settant’anni prepara i futuri professionisti della catechetica in diverse nazioni.


Prof. Antonio Dellagiulia
Decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione
dellagiulia@unisal.it

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ALLEGATO:

CE-Anno IX Numero 2 – Agosto 2024

CATECHETICA ED EDUCAZIONE
Rivista «online» dell’«Istituto di Catechetica» della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma
«Catechetica ed Educazione» è una testata telematica, iscritta al Tribunale di Roma (registrazione n. 151/16 dicembre 2020), che persegue finalità culturali in ambito pedagogico-catechetico
Anno IX Numero 2 – Agosto 2024

Programma attività Ufficio per la Catechesi 2024-2025

Condividiamo alcune iniziative promosse dall’ufficio della catechesi della Diocesi di Roma in vista del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025.

La Catechesi propone i seguenti itinerari di formazione per tutti i catechisti.

• Corso di formazione base

(da giovedì 26 settembre a sabato 30 novembre 2024, in modalità “mista”)

Proponiamo un percorso di nove incontri online (su piattaforma Cisco Webex), ogni giovedì dalle ore 21.00 alle ore 22.30, con tre mezze giornate in presenza (di sabato, dalle ore 9.30 alle ore 13.15). È un percorso di base, adatto anche a chi non abbia ancora maturato esperienza come catechista, ed è pensato come formazione essenziale per tutti i catechisti delle parrocchie della nostra Diocesi di Roma.

Questi sono i principali argomenti che toccheremo nel corso, che avrà carattere sia contenutistico che metodologico: la catechesi dell’I.C.; il metodo e il destinatario della catechesi; il coinvolgimento delle famiglie nella catechesi; educare all’ascolto della Parola e alla Preghiera; introdurre alla vita comunitaria (con particolare attenzione a inclusione e disabilità); progettare la catechesi; i sacramenti dell’I.C. e della Confessione.

I primi due incontri in presenza del sabato mattina (19 ottobre e 16 novembre) si svolgeranno presso la Parrocchia San Gregorio Barbarigo (Via delle Montagne Rocciose 14 – 00144 Roma) e daranno la possibilità di vivere concretamente le dinamiche della catechesi. Nell’ultimo incontro in presenza di sabato 30 novembre, a conclusione del corso, invece, faremo esperienza di celebrazione della Santa Messa mistagogica (il luogo per questo incontro lo indicheremo più avanti).

Di seguito il calendario completo dell’itinerario formativo di base:

– incontri online: 26 settembre; 3, 10, 17, 24 ottobre; 7, 14, 21, 28 novembre;

– incontri in presenza: 19 ottobre; 16 e 30 novembre.

• Corso di formazione biblica: “Le parabole di Gesù

(da martedì 26 novembre a martedì 17 dicembre 2024, in modalità online)

Proponiamo un percorso di quattro incontri online (su piattaforma Cisco Webex), ogni martedì dalle ore 21.00 alle ore 22.30, che vedrà affrontare alcune delle parabole di Gesù narrate nei Vangeli. È un percorso proposto come approfondimento per tutti i catechisti delle parrocchie della nostra Diocesi di Roma.

• Corso di formazione permanente: “Arte e fede a Roma

(da giovedì 6 febbraio a sabato 15 marzo 2025, in modalità “mista”)

L’anno del Giubileo è caratterizzato dall’esperienza del pellegrinaggio nelle Basiliche romane. Il corso approfondirà il rapporto tra arte e catechesi, e presenterà le possibilità che alcuni luoghi di Roma offrono per fare catechesi. Il percorso è costituito da sei incontri online (su piattaforma Cisco Webex), ogni giovedì dalle ore 21.00 alle ore 22.30, con tre mezze giornate in presenza (di sabato, dalle ore 10.00 alle ore 12.30) nelle quali avremo l’opportunità di recarci in diversi luoghi (che indicheremo più avanti) della nostra città di Roma.

Di seguito il calendario:

– incontri online: 6, 13, 20, 27 febbraio; 6, 13 marzo;

– incontri in presenza: 15 febbraio; 1° e 15 marzo.

Per partecipare: dal 9 settembre p.v. potete segnalare l’adesione tramite mail (al seguente indirizzo di posta elettronica: ufficiocatechistico@diocesidiroma.it), specificando nome, cognome, e-mail, parrocchia di appartenenza e relativo percorso formativo a cui si intende partecipare. È possibile partecipare a tutte le iniziative, o ad una sola di esse.

Tutte le proposte, distinte tra loro, sono completamente gratuite. Fin da ora, informiamo che gli incontri online di tutti i percorsi proposti saranno registrati attraverso la piattaforma Cisco Webex (che è possibile scaricare gratuitamente sul proprio dispositivo): ci sarà, quindi, la possibilità di poterli rivedere. NON è previsto il rilascio di alcun attestato di partecipazione e/o frequenza per nessun percorso di formazione.

Inoltre, di seguito altri tre momenti già programmati (più avanti, forniremo maggiori dettagli, anche inerenti al luogo dove verranno svolti):

• Assemblea diocesana dei catechisti, sabato 8 febbraio 2025, dalle ore 9.30 alle ore 13.00;

• Incontro su “Catechesi e disabilità, sabato 29 marzo 2025, dalle ore 10.00 alle ore 12.30;

• Incontro di formazione per i catechisti dei battesimi, sabato 10 maggio 2025, dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Infine, vi segnaliamo una ulteriore occasione di formazione in vista del Giubileo: un corso presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater” su “Storia della Chiesa di Roma e dei Giubilei attraverso l’arte”, tenuto da Mons. Andrea Lonardo durante il primo semestre. Il corso mira a far acquisire conoscenze fondamentali sulla storia della Chiesa di Roma attraverso l’arte. Le lezioni saranno in modalità mista (in presenza e online) e si terranno il venerdì alle ore 16.40.

Per info e costi (è un corso accademico e prevede una tassa di iscrizione, ridotta per i catechisti) scrivere direttamente a: formazione.ecclesiamater@diocesidiroma.it. In risposta, si riceveranno le informazioni necessarie per la procedura di iscrizione.

In ultimo, anche se il periodo non rientra nell’anno pastorale 2024/2025, vogliamo fin da ora informarvi che dal 26 al 28 settembre 2025 si terrà il GIUBILEO DEI CATECHISTI: sul sito dedicato (https://www.iubilaeum2025.va/it.html) trovate tutte le informazioni relative al Giubileo Ordinario dell’Anno 2025. Eventuali iniziative a livello diocesano verranno comunicate, nel caso, successivamente.

Cogliamo l’occasione per comunicare che l’Ufficio riprenderà la normale attività dal 9 settembre 2024: infatti, da questa settimana saremo impegnati nella preparazione prossima dello Stage di formazione residenziale per tutti i catechisti che si svolgerà dal 5 all’8 settembre ad Assisi.

Auguriamo a tutti un buon proseguimento di riposo estivo, nella memoria di Sant’Agostino, Vescovo e Dottore della Chiesa. A presto!

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Ufficio per la Catechesi del Vicariato di Roma

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A Face Brasileira da Catequese

Autor: Pe. Dr. Luiz Alves de Lima, sdb

Nell’opera “Il volto brasiliano della catechesi”, il Padre Dott. Luiz Alves de Lima ripercorre i cammini della catechesi in Brasile. Il libro presenta il processo storico del movimento catechistico brasiliano a partire dagli anni Quaranta, mostrando i tratti e la fisionomia della catechesi brasiliana attraverso lo studio di avvenimenti, persone, documenti ufficiali, altra bibliografia specializzata in relazione alla catechesi, alle dottrine e all’agire di tutta la Chiesa in Brasile, cercando di educare alla fede i suoi destinatari: adulti, giovani, bambini.

Luiz Alves de Lima (Brasile)

Salesiano (SDB) presbitero e dottore in Teologia Pastorale Catechistica, è consulente per la catechesi alla CNBB e al CELAM. Membro fondatore della SCALA (Società dei Catechisti Latinoamericani) e della SBCat (Società Brasiliana dei Catechisti), è professore emerito l’UNISAL di San Paolo (Brasile) – Campus Pio XI (Curriculo di Teologia). Ha insegnato in diversi centri studi del Brasile e in altri paesi dell’America Latina. È stato per molti anni redattore della «Revista de Catequese». Ha collaborato alla stesura di numerosi documenti della CNBB sulla catechesi e ha preso parte al Sinodo dei Vescovi del 2012 in Vaticano, in qualità di consultore. Ha ricevuto il Dottorato “Honoris Causa” in Pedagogia dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana (Roma) e nel 2018 l’onorificenza dalla CNBB per i 40 anni di insegnamento teologico catechetico in tutto il Brasile e nelle nazioni latino-americane. Le sue pubblicazioni sono innumerevoli tra monografie, volumi in collaborazione, voci in enciclopedie e dizionari, contributi in diversi Atti di Congressi Nazionali ed Internazionali, articoli in numerose riviste. Tra le più consistenti e recenti, sono da segnalare: Catequese Evangelizadora, Edições CNBB, Brasilia 2014; A catequese do Vaticano II aos nossos dias. A caminhada de uma catequese a serviço da Iniciação à Vida Cristã, Paulus, São Paulo 2016; A face brasileira da catequese: estudo histórico-pastoral do movimento catequético brasileiro das origens ao documento “Catequese Renovada”, Editora Santuário, Aparecida (SP) 2024. Oltre agli articoli pubblicati in «Revista de Catequese» (Brasile) vi sono contributi di riflessione in: «Anatéllei» (Argentina), «Atualidade Teológica» (Brasile), «Catechesi» (Italia), «Catechetica e Educazione» (Italia, on line), «Catequetica»  (Spagna), «Catequesis Latinoamericana» (Paraguay), «Catecheticum» (Cile), «Catequesis en la diversidad» (Argentina), «Christus» (Messico), «Convergência» (Brasile, CRB), «Cuestiones Teológicas» (Colombia), «Didascália» (Argentina), «Encontros Teológicos» (Brasile),  «Grande Sinal, Horizonte Teológico» (Brasile),  «Katechesa» (Croazia), «Medellín» (Colombia), «O São Paulo» (Brasile), «Palavra Viva» (Brasile), «Perspectiva Teológica» (Brasile), «Presença Marista» (Brasile), «REB» (Brasile), «Redemptoris Missio» (Roma, Vaticano), «Revista Ecoando» (Brasile), «Revista de Ciencias Religiosas» (Cile), «Rogate» (Brasile), «Teología y Catequesis» (Spagna), «Vida Pastoral»  (Brasile).

Fede e catechesi in Europa: possibili sentieri

Autore: Équipe Europea di Catechesi
A cura di: Giuseppe Biancardi e Salvatore Currò

Il testo raccoglie gli Atti del Congresso che l’Équipe Europea di Catechesi ha tenuto dall’1 al 6 giugno 2022 a Bruxelles. L’associazione è nata dalla spontanea iniziativa di un gruppo di catecheti europei in margine al I Congresso catechistico internazionale tenutosi a Roma nel 1950, in occasione dell’Anno Santo. I membri si incontrano con cadenza biennale per riflettere su tematiche attinenti alla catechesi con particolare riferimento al Vecchio continente.
Tema dell’incontro è stato L’inserimento profetico della fede nella cultura europea postmoderna, in dialogo con il Direttorio per la catechesi del 2020. Gli interventi pongono in luce, di volta in volta, i punti-forza su cui la Chiesa dovrebbe concentrare la sua attenzione per far risuonare efficacemente, anche oggi, il Vangelo.

Data di pubblicazione: 09/02/2024
Lingua: Italian
Pagine: 192
Editore: ELLEDICI

Cod: 06896
Codice EAN: 9788801068962

Artefici della propria vita. Il “progetto di vita” nelle persone con disabilità

Il nuovo numero della rivista «CATECHETICA ED EDUCAZIONE»

Editoriale:

La L. 227 del 22 dicembre 2021 dello Stato italiano parla del “progetto di vita”, qualificandolo con gli aggettivi individuale, personalizzato e partecipato. Basandosi sui princìpi di autodeterminazione e di non discriminazione, la normativa restituisce alla persona con disabilità, nel limite del possibile, il diritto di elaborare un progetto di vita «diretto a realizzare gli obiettivi […] secondo i suoi desideri, le sue aspettative e le sue scelte» (punto c, §5) e prevede l’individuazione di «figure professionali aventi il compito di curare la realizzazione del progetto, monitorarne l’attuazione e assicurare il confronto con la persona con disabilità e con i suoi referenti familiari, ferma restando la facoltà di autogestione del progetto da parte della persona con disabilità» (punto c, § 11).
Da quest’importante testo legislativo prende spunto la riflessione proposta nel presente numero di Catechetica ed Educazione. Quello del “progetto di vita” è un elemento esistenzialmente determinante ed educativamente rilevante. Qui s’intende precisare e approfondire questo concetto complesso e carico di implicanze, non privo di ambiguità, oggetto di studio specialistico da svariati punti di vista. Si è pure consapevoli che le criticità insite nella nozione “progetto di vita” si acuiscono quando questa si applica al mondo della disabilità.

Il fascicolo è articolato in due parti: la prima contiene degli studi sul “progetto di vita”, dal punto di vista antropologico, pedagogico, psicologico e legislativo, cui si aggiungono delle riflessioni di natura teologica riguardanti gli ambiti biblico, catechetico-pastorale e spirituale; la seconda offre una rassegna di ambienti di vita in cui si accompagnano le persone con disabilità a realizzare, nel limite del possibile, il loro progetto di vita.
Rientra nella prima sezione il contributo di Annalisa Caputo, Progetto di vita o trame di vita? Dalla soggettività progettuale all’intreccio di storie. La filosofa, rifacendosi soprattutto al pensiero di Heidegger e Ricoeur, s’interroga sulla possibilità stessa di elaborare un progetto di vita da parte delle persone con disabilità intellettiva e giunge a postulare la necessità di un cambio di paradigma, fondato non tanto sulla categoria di “progetto” ma su un modello antropologico che privilegi la narrazione e l’intreccio di storie.

I due articoli successivi esplorano il tema del progetto di vita dal punto di vista psico-pedagogico. Roberto Franchini, nel suo Artefici della propria vita. Riflessioni pedagogiche sul “progetto di vita”, parte dagli interrogativi: a chi spetta elaborare il progetto di vita? Come intervenire per far sì che la persona con disabilità sia realmente “artefice” della costruzione della propria esistenza? Il concetto chiave è quello di “autodeterminazione” – da non confondersi con indipendenza – che va considerata come criterio d’azione per gli operatori: essa, infatti, è un diritto basilare di ogni persona, comprese quelle che manifestano disturbi del neurosviluppo. Sulla base di tale convinzione, vengono fornite indicazioni pedagogiche utili per la promozione umana e spirituale dei membri più vulnerabili delle comunità.

A sua volta, lo psicologo Joseph Jeyaraj Swaminathan, Formulating an Age-related Life Project for a Fulfilled Life, offre un’ampia riflessione che, andando oltre lo specifico ambito delle persone con disabilità, prende in esame il complesso rapporto tra lo sviluppo del progetto di vita nelle diverse età e la qualità di un’esistenza pienamente realizzata.
Quindi, Maria Luisa Scattoni, Laura Maria Fatta e Francesca Fulceri, dirigente e ricercatrici del Servizio di coordinamento e supporto alla ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, avvalendosi delle competenze maturate dal loro osservatorio privilegiato, presentano in maniera dettagliata e tecnica ciò che viene affermato circa gli Elementi prioritari del progetto di vita nella “Linea guida sulla diagnosi e trattamento del disturbo dello spettro autistico negli adulti”.
Segue una serie di studi di natura teologica. Il primo, di Francisco José Enríquez Zulaica, “Para que tengan vida en abundancia” (Jn 10,10). El proyecto de vida en las páginas de la Sagrada Escritura, mette in rilievo come nella Bibbia, pur non comparendo in forma esplicita il concetto di “progetto di vita” così com’è
inteso oggi, ci sia un continuo riferimento al progetto di salvezza di Dio con la corrispondente necessità e responsabilità da parte delle creature di aderirvi o meno.

Di taglio squisitamente catechetico è poi l’articolo di Salvatore Soreca, L’attenzione alle persone con disabilità nel progetto personale formativo del catechista. Dopo aver descritto il dispositivo autoformativo ormai diffuso in diverse regioni italiane, imperniato su cinque macro-competenze qualificanti l’identità e l’azione dei catechisti, l’autore si sofferma a riflettere su come favorire attraverso il suo utilizzo una mentalità inclusiva negli operatori pastorali.

L’ultimo studio affronta il tema delicato dell’accompagnamento alla morte. Il Rev. Bill Gaventa, esperto in teologia della disabilità, nel suo Accompanying Persons with Disabilities and their Friends throug Grief, Loss, and End of Life, elenca una serie di principi che possono orientare l’affiancamento delle persone con disabilità e i loro amici che attraversano la sofferenza e sperimentano la perdita di persone care e la fine della vita.

Un secondo blocco tematico è dato dagli ambiti esistenziali in cui può definirsi il “progetto di vita”. Tra i vari possibili, ne sono stati individuati cinque. Per ciascuno di essi, accanto a una riflessione più generale, vengono indicate delle “buone pratiche” che esemplificano quanto di bene si stia facendo sul territorio
nazionale da parte di istituzioni e persone di buona volontà a favore della realizzazione del “progetto di vita” delle persone con disabilità.

Bruno Bignami, Il lavoro è un progetto di vita. Quando disabilità e dignità fanno rima, affronta il grande tema del lavoro: se, almeno parzialmente, sono state eliminate molte barriere architettoniche, ora il grande sforzo da fare – molto più complesso, come mostra l’esperienza – è di abbattere quelle sociali.
Domenico Fidanza, Scuola Cattolica e inclusione. L’esperienza della “Sacra Famiglia di Nazareth”, riflette sull’importanza educativa dell’istituzione scolastica, al cui interno i minori e i loro formatori trascorrono gran parte delle loro giornate. Egli presenta come modello significativo e riuscito ciò che viene realizzato in una realtà scolastica del suo Ordine di appartenenza.
Giampaolo Mattei, “Forse ce la posso fare anch’io”. Lo sport nella vita delle persone con disabilità?, attraverso il racconto suggestivo dell’esperienza di persone con disabilità che sono diventate atleti e campioni paralimpici, esamina l’apporto che lo sport può offrire alla qualità della vita delle persone con disabilità. Una significativa retrospettiva informa pure sul rapporto tra il mondo dello sport e la Santa Sede.

Al recente rilancio del turismo religioso, fenomeno in grande espansione, è dedicato il contributo di Fernanda Cerrato, Turismo religioso accessibile: la bellezza per tutti! Non più considerato un bene di lusso, ma diritto per tutti ed esperienza umanizzante, il turismo religioso segue oggi logiche assai differenti rispetto al passato e può diventare per la Chiesa una “nuova” occasione di annuncio.
Nell’articolo si suggeriscono alcune attenzioni utili per accogliere al meglio anche le persone con disabilità, che in numero sempre maggiore usufruiscono di questa opportunità di crescita.

Chiude la rassegna la descrizione di quanto viene realizzato in una Residenza Sanitaria per Disabili (RSD). Maria Luisa Galli, La gioia di volersi bene. L’esperienza di Casa “Amoris Laetitia” (Bergamo), presenta una realtà – ordinariamente pensata come un luogo di sofferenza perché accoglie figli con patologie gravissime, spesso con esito infausto – dove la prossimità amorosa di coloro che la abitano trasforma la residenza in un luogo in cui si ravviva di continuo la speranza, dove la morte non ha l’ultima parola.

I MEMBRI DELL’ISTITUTO DI CATECHETICA
catechetica@unisal.it

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